9,00 – Il tempo è bello. Il cielo è privo di nubi, soltanto dalle montagne si levano masse di vapore che formano una cortina nascondendo le vette più alte.
11,00 – Viene dato l’allarme aereo.
Un manifesto è stato affisso oggi: è del Comando Militare di Presidio e reca quanto segue:
“1. Entro le 12 dall’affissione del presente, tutte le armi vanno consegnate. Debbono pure essere consegnati tutti gli oggetti di provenienza militare. Pena la fucilazione.
2. E’ proibito lasciare il proprio paese di abitazione.
3. Tutte le carte di identità rilasciate prima del Settembre 1943 vanno portate in Municipio per un controllo. “
11,15 – Cessato pericolo.
17,00 – Piano piano il cielo si è di nuovo quasi totalmente coperto. E’ un leggero strato di nebbia che lascia intravedere qua e là l’azzurro del cielo.
Il sole sta tramontando in un mare di nubi, che si accavallano come onde al di sopra del Mottarone.
Da notizie giunte dall’ingresso della Valle dell’Ossola, si apprende che l’entrata delle truppe nazi-fasciste nella valle è ostacolata validamente dalle truppe Partigiane.
A Nibbio sono in corso feroci combattimenti. Le truppe che partecipano a questa grande azione dovrebbero ascendere a circa 6000 uomini, in maggioranza appartenenti alla X Mas ed alla divisione Folgore, in minoranza truppe tedesche, ma anche le truppe italiane sono al comando dei tedeschi.
Gli ostaggi già catturati dai tedeschi ascendono a qualche centinaio.
20,10 – La calma più assoluta regna a Pallanza, quando ecco che all’improvviso un rombo di motori viene a turbarla. Esco sul balcone e scruto invano l’oscurità. Si tratta di velivoli. Dal rumore, dopo attento ascolto, sembrerebbe uno solo. Compie un giro sopra il cielo della città poi si dirige verso il Mottarone. Altra gente si affaccia ai balconi, chi spaventata, chi invece solo curiosa. Una voce si alza improvvisa dalla strada: “Luce”, infatti alcune finestre si mantengono completamente illuminate, ma subito si oscurano. Intanto il velivolo si allontana. La calma ritorna subito: durante il passaggio viene dato l’allarme.
21,00 – Cessato allarme. Il cielo dapprima privo di nubi si è ora completamente coperto.
22,00 – Apprendo ora da fonte certa i primi particolari sulla battaglie in corso per la conquista dell’Ossola.
Per primo i nazifascisti hanno iniziato un forte attacco da Cannobio con lo scopo di scendere in quel di Domodossola, ma dopo gravi scontri, che hanno arrecato gravi perdite ad entrambe le parti, sono stati fermati.
In un secondo tempo essi hanno pure attaccato dalla Valle del Basso Toce, dove hanno trovato dura resistenza nella prima linea di difesa dei Partigiani. Da notizie giunte dalla Valsesia ed attendibili, questa linea dovrebbe avere ceduto.
A Domodossola la situazione è alquanto confusa. Parte della popolazione si rifugia sui monti, altra affolla i treni in partenza per la Svizzera. Le famiglie dei funzionari svizzeri residenti a Domodossola sono rimpatriate, ma i funzionari non hanno abbandonato i loro posti. La città è difesa da alcune altre linee apprestate verso la valle e verso la Valsesia.
Salvo l’intervento alleato che viene ventilato da diverse parti, la situazione va aggravandosi per le forze Partigiane che dovranno di nuovo rifugiarsi sui monti.
I fascisti, coadiuvati nelle operazioni da reparti delle SS Germaniche, sono fortemente equipaggiati.
Oggi a Baveno si sono svolti i funerali dei primi caduti in combattimento. Si tratta di marinai della X.