10,00 – Il cielo è coperto da un fitto strato di nubi.
17,00 – Ecco quello che ha raccontato un ufficiale della X sul fatto di Suna:
“Alcuni Partigiani sono entrati nella Villa S. Remigio obbligando tutti coloro che vi abitano a non uscire più di casa. Occupato così il giardino, hanno poi catturato un tenente che transitava sulla strada vicina al giardino. Più tardi presero un sergente che transitava con una signorina. Questa venne rilasciata con l’ordine di tacere. Giovedì verso sera hanno abbandonato la villa recandosi verso Suna. Qui si dovevano incontrare con un altro reparto onde consegnare i prigionieri. lI caso volle che forse una spia avvisasse la X della discesa dei Partigiani in Suna. Questi allora mandarono una pattuglia a Suna per tendere loro un’imboscata. I Partigiani però capirono e non scesero. Allora la pattuglia tornò verso Pallanza, quando si incontrò con i partigiani che provenivano dalla Villa. Chiesero la parola d’ordine ed i Partigiani risposero “Decima”, ma non era giusta. La pattuglia fece fuoco. lI tenente prigioniero, nella confusione, riuscì a fuggire mentre il sergente veniva ucciso.Anche un partigiano veniva ucciso, due altri feriti vennero portati via dai compagni. Tre soldati della X, feriti, sono stati trasportati all’ospedale”.
17,30 – Questo racconta la padrona della Villa, dove sono entrati i Partigiani:
“Martedì notte, all’una e mezza, nove Partigiani in divisa ed armati di tutto punto, entrano nella villa, obbligando tutti gli abitanti a rinchiudersi in casa. Due di essi erano ufficiali, gli altri soldati. Rimasero nella villa fino a Giovedì sera. Mangiarono e dormirono nella casa. Furono gentilissimi con i padroni e ringraziarono dell’ospitalità. Finalmente si allontanarono verso Suna.”
18,00 – Oggi verso le 14 è passato un camion tedesco con la salma del soldato ucciso a Cossogno giovedì.